Blog


Una promessa solenne come un giuramento

Esattamente 30 anni fa, una violenza insopportabile ha scosso l’Italia, partendo da Capaci.

Insopportabile perché terribile negli effetti, drammatica nelle conseguenze. Ma insopportabile soprattutto perché annunciata.

Tanto più annunciata e insopportabile, 56 giorni dopo, vi ha fatto seguito la strage di via D’Amelio.

Perché Giovanni Falcone non si sottrasse, pur essendo così chiaro che la mafia lo avrebbe colpito? Perché nemmeno Paolo Borsellino cercò di fuggire, quando tutto ormai appariva perduto?

La risposta ce la diede lo stesso Paolo Borsellino, ad un mese dalla morte dell’amico fraterno Giovanni Falcone e poche settimane prima della propria fine, con queste parole:

“Giovanni Falcone lavorava con perfetta coscienza che la forza del male, la mafia, lo avrebbe un giorno ucciso. (…) Non poteva ignorare, e non ignorava, Giovanni Falcone, l’estremo pericolo che egli correva perché troppe vite di suoi compagni di lavoro e di suoi amici sono state stroncate sullo stesso percorso che egli si imponeva. Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione, perché mai si è turbato, perché è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? Per amore! La sua vita è stata un atto di amore verso questa sua città, verso questa terra che lo ha generato, che tanto non gli piaceva.”

Il 24 luglio 1992, ai funerali di Paolo Borsellino, Antonino Caponnetto, che era stato il Procuratore Capo di Palermo negli anni in cui vi lavorarono Falcone e Borsellino, pronunciò “una promessa solenne come un giuramento”: la lotta da loro sostenuta fino al sacrificio sarebbe diventata la lotta di ciascuno di noi.

Le stragi del ‘92 hanno segnato la vita di molti di noi, che sentimmo quella violenza nelle nostre coscienze e che, per strade e con tempi diversi, abbiamo voluto con determinazione ripudiarla.

E’ su una di queste strade che ha trovato origine il progetto Bill – Biblioteca della legalità, nato dall’incontro di differenti professionalità e competenze, raccolte intorno ai libri e alle letture. L’insegnamento è quello di Jella Lepman, per cui dalla violenza brutale e assoluta ci si può affrancare con l’educazione alla responsabilità e alla convivenza e soprattutto partendo dai bambini e dai ragazzi.

Che è poi lo stesso insegnamento di Paolo Borsellino, tra i primi a capire che la mafia si contrasta con una rivoluzione culturale e che nell’ultimo giorno della sua vita, quale ultimo atto di servizio alla sua comunità, scrisse ad una professoressa per rispondere alle domande degli studenti.

Così, le tante BILL nate sul territorio scelgono, portano in giro nelle valigie, raccontano nelle antologie, leggono ad alta voce pagine e parole di libertà, solidarietà, coraggio. Diffondono immagini di giustizia, regole e fantasia. Studiano insieme diritti e doveri, storia e società contemporanea. Ad iniziare da una Carta, bella e luminosa, che tutte queste parole contiene e tutela: la Costituzione della Repubblica Italiana.

Ci rivolgiamo a bambini e ragazzi, raccontiamo loro quanto sia impegnativo, emozionante, importante scegliere: chi vogliamo essere, da che parte stare, come vogliamo vivere. Spieghiamo che accanto ai diritti ci sono i doveri; che la libertà si accompagna alla responsabilità; che la giustizia è necessaria come l’aria e che la violenza distrugge tutto questo.

Curiamo la formazione per gli adulti, perché il mondo cambia così rapidamente che abbiamo bisogno noi per primi di conoscere, capire, riflettere per poter di nuovo e ogni giorno scegliere in maniera consapevole. E siamo felici di aver trovato compagni di strada preziosi nei Costituzionalisti dell’Associazione Salviamo la Costituzione, che il prossimo 23 maggio saranno con noi al Salone di Torino, per continuare a parlare di Costituzione, ampliandola così come questa è capace di fare, per arrivare a nuove parole: quelle che riguardano l’Ambiente e la Terra che abitiamo.

Pubblichiamo antologie per temi, quali strumenti di studio e diffusione del progetto Bill. L’ultima in ordine di tempo, Arboreti di carta e alberi per la vita, è dedicata agli alberi, alla natura, nell’intreccio con il diritto e la responsabilità

Contrastiamo l’illegalità, educando alla legalità, quella legalità costituzionale che implica, prima di tutto, rispetto dei diritti fondamentali e assunzione di responsabilità. Come abbiamo imparato tanti anni fa. Per amore.


Gruppo Bill

Valeria Cigliola, Fabio Dutto, Marta Marchi, Carlo Marconi, Elisabetta Morosini, Della Passarelli, Valeria Patregnani, Chiara Pinton, Alessandro Riccioni, Silvana Sola.


Condividi

Ti potrebbe interessare anche


Fai una donazione
Condividi sui tuoi social