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Cartolina da Atene

 

Responsabilità e possibilità. Due parole al centro del Congresso internazionale di IBBY ad Atene. La responsabilità di cui ha parlato Deborah Ellis, nella sua bellissima ed emozionante lecture, quella di avere un peso nel determinare il futuro di bambine e bambini attraverso la letteratura per l’infanzia; la responsabilità di prendere posizione, di schierarsi e contrastare sul campo, a partire dai libri, la narrazione tossica dominante, sostenuta a gran voce da Deborah Soria nel presentare all’assemblea generale gli sviluppi della Biblioteca di Lampedusa. E poi le possibilità, quelle offerte da una letteratura che guarda al mondo, le “finestre in molte stanze” evocate da Kathy G. Short necessarie a farci abbandonare la nostra “comfort zone”, a farci affacciare in luoghi ed esistenze non familiari, ma non per questo meno vere e presenti, scegliendo l’intersezionalità come lente, per rifuggire da visioni univoche e stereotipanti.

Un approccio competente, ma al contempo radicale e militante quello che si respira grazie a IBBY International e che permette di sentirsi parte di qualcosa di più grande, di una rete di persone che non credono solo nel diritto ai libri e alla lettura, ma che agiscono pratiche di inclusione e di incontro affidandosi al potere trasformativo di parole e immagini.

Poter condividere all’interno di questa rete le riflessioni di Elena Zizioli e mie sulle biblioteche di frontiera e la carica sovversiva dei silent books ed essere accolta nella grande hall dalla mostra “Libri senza parole. Destinazione Lampedusa”, che da anni vede impegnato il Laboratorio d’arte di Palazzo delle Esposizioni, ha accentuato la sensazione di sentirsi a casa e ha rafforzato l’impegno nel portare avanti qualcosa di bello e di grande.

The Dangers and Possibilities of Reading Globally, di Kathy Short
Reading globally expands worldviews and encourages empathy and open-mindedness through the transformative potentials of literature. When readers are immersed into a story world, they experience how people live, feel, and think in a specific global culture. They do not just learn about a culture, they travel outside the boundaries of their lives to other places, times, and ways of living. What is often overlooked, however, is that asking readers to read outside their comfort zones holds danger as well as possibility. These dangers result from problematic cultural representations in books and from a mismatch between a book and a reader’s cultural identity. Global books frequently focus on ways of living that seem far removed from children’s immediate life experiences and contain unfamiliar stylistic features, names and terms that can lead readers to dismiss these books or find them confusing. The use of global literature can actually establish stereotypes and misunderstandings and lead readers to feel pity or superiority, rather than empathy. These dangers for readers become even more salient given the relatively small number of global books within the larger body of children’s literature in various countries and the issues of accuracy, authenticity, and representation that surround these books. The possibilities of global literature can be realized only if readers learn to critically read both the text and their own responses.

Before They Give the Order, di Deborah Ellis
Every person starts out as a child, a child who plays, explores, hopes and dreams. Some children grow up to do good in the world. Others grow up to kill and to give orders to kill. How do we decide who we are going to be, and what role can children’s literature play in shaping that decision?

 

 


Giulia Franchi

Storica dell’arte contemporanea e dottora in scienze dell’educazione, si occupa di mediazione museale, promozione della lettura e valorizzazione delle differenze. Da oltre dieci anni cura le attività dello Scaffale d’arte, biblioteca internazionale specializzata in libri d’arte per ragazzi del Palazzo delle Esposizioni di Roma, per promuovere l’accesso all’arte e alla lettura. Dal 2012 fa parte del gruppo di lavoro del “Libri senza parole. Destinazione Lampedusa”, curando la raccolta dei libri e occupandosi della mostra itinerante.


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