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Buon compleanno Mr Nelson Mandela

 

Il mio primo incontro con Nelson Mandela è stato inaspettato.
Ero arrivata con un giorno di anticipo al mio primo Congresso internazionale IBBY. Dopo essermi registrata, avevo tutta la giornata libera. La città era enorme, cosi avevo deciso di fare una cosa facile per iniziare, una passeggiata vicino l’albergo. Mi ero avviata verso la costa, per trovare un quartiere palafitta sul mare, un posto turistico, per ricchi visitatori, con un fastidioso stile coloniale. Mi aggiravo delusa, quando trovo un molo con una grande scritta “Nelson Mandela Gateway to Roben Island” “Che cos’è ?” chiedo al tipo nella piccola biglietteria… “il traghetto per Roben Island parte tra 5 minuti”.

Ci sono salita.

Non sapevo cosa aspettarmi. Dopo poco siamo arrivati ad un’isola spoglia e abbiamo iniziato, eravamo un piccolo gruppo, una visita guidata al carcere in cui si rinchiudevano i prigionieri comuni e i prigionieri politici durante l’Apartheid.

Il ragazzo che ci faceva da guida era stato un prigioniero. Ci raccontava di come fosse arrivato giovanissimo e una sera fosse stato picchiato a sangue e gettato nella neve senza un vero motivo. La mattina dopo, quando andarono a prendere il suo corpo, scoprirono che miracolosamente era ancora vivo.

Queste cose accadevano di frequente, era un sistema crudele, ma era stato fortunato: poteva ancora raccontare questa storia. “Sapete…” ci ha detto “chi era quella guardia?” e si è girato, sorridendo verso l’altra guida che ci accompagnava, “ Io” disse l’altro, guardandoci in viso senza vergogna; gli occhi di tutto il gruppo gli vennero puntati addosso con orrore misto a voglia di assalirlo e il pensiero “te lo teniamo fermo noi!” in ognuno dei nostri sguardi .

“Ora viviamo insieme sull’isola e siamo amici. Questo è il perdono che è stato necessario al sud Africa per creare una nazione. E’ stato necessario perdonare”
Tutt’ora mi ricordo quell’occasione, come un’incredibile momento di passaggio. Ho capito la parola perdono. Perdonare ma non dimenticare. Perdonare con rispetto, senza recriminazioni.
Non dimenticherò mai la visita a Roben Island e i racconti delle angherie e delle violenze subite da chi lottava per la libertà di esistere .

Sul molo, davanti al traghetto per tornare, un tavolo con dei libri, “Long walk to Freedom” autobiografia di Nelson Mandela, lo compro.

E’ rimasto sulla scaffale per anni, fino a quando sono arrivata in un punto della vita in cui mi sembrava di dover fare troppi compromessi per ottenere quello per cui lottavo, in cui mi si chiedeva di non essere fedele a quello in cui credevo. Allora, tra il rinunciare e il piegarmi ho pensato: “ Cosa avrebbe fatto Mandela?” e durante un’estate calda ho letto il suo libro. L’ho divorato… e il solo pensiero di rinunciare a quello in cui credo è svanito per sempre.
Questo è stato il mio secondo incontro con lui.

Mandela ha infranto tutte le leggi che considerava ingiuste.
Ha chiesto rispetto ai suoi carcerieri, anche a rischio della propria vita, imponendo loro, con la costanza di accettare ogni punizione, di essere chiamato Mr Mandela invece che “boy”. Si è seduto al tavolo con i suoi nemici, con le persone che avevano ucciso e massacrato la sua gente per anni e a quel tavolo ha ascoltato, ma non si è piegato a nessun ricatto, non ha ceduto a nessuna lusinga.

Aveva un senso del rispetto e della dignità che abbiamo dimenticato tutti di avere.

In questo momento storico difficile, leggere la biografia di Mandela è illuminante. Tornare a osservare i canoni primi dell’interagire umano. Rispettarsi; riconoscere la dignità dell’altro, rispettare la sua individualità, la sua esperienza, la sua opinione, come necessità prima di ogni possibile discorso. Non accettare niente di meno del rispetto.

Continuo a leggere le parole di Mandela quando il mondo mi pare insensato. Mi aiutano, mi danno la direzione: è un mio compagno di strada.

Il 18 luglio si festeggia il suo compleanno.

Ci sono molti libri per bambini che raccontano le sue vittorie e le sue sconfitte.
Introdurre Nelson Mandela ai bambini è certamente necessario. E’ stato un esempio di dignità e forza d’animo che ricorda agli uomini ed alle donne il nostro vero valore, la nostra vera potenzialità. Tutti possiamo, ispirandoci a lui, cominciare a dare nuovamente valore alla dignità, al rispetto, all’autodeterminazione di chi siamo e di come vogliamo vivere.

Lo sperimentiamo ogni giorno nella piccola biblioteca che abbiamo aperto come volontari di IBBY a Lampedusa, il progetto per cui da anni ci battiamo e che ha aperto definitivamente il 16 settembre 2017 .
Lì cerchiamo di dare ad ogni persona rispettosa lo spazio e la presenza che devono avere. Cerchiamo insieme di darci il tempo per ascoltare tutti. Cerchiamo di trovare strade nuove, inedite ai bisogni che incontriamo, ci battiamo per non cedere il diritto di essere liberi.

I bambini lo hanno capito e lì, al centro del Mediterraneo, dove sta avvenendo la strage più grande di questi nostri giorni difficili, che vede morire centinaia di vite, sotto gli occhi della nostra civile società moderna, le parole di Mandela prendono forma e vita e ci suggeriscono di continuare:

“Non c’è nulla in grado di dimostrare quale sia la vera anima di una società se non il modo in cui i bambini vengono trattati”.

Buon compleanno Mr Nelson Mandela e grazie.

Titoli consigliati:

Nelson Mandela, Long walk to freedom

Nelson Mandela, Le mie fiabe africane, Donzelli

Tommaso Percivale, Nelson Mandela, eroe della libertà, Edizioni El  (collana Grandissimi)

Isabel Thomas, Guide per piccoli alle vite dei grandi. Nelson Mandela, Gallucci editore


Deborah Soria

Libraia per ragazzi e ragazze; attivista di IBBY Italia; responsabile del Progetto Biblioteca IBBY di Lampedusa; esperta di letteratura ed editoria italiana e internazionale per l'infanzia. Co-proprietaria delle Librerie Ottimomassimo. Preoccupata per il futuro delle persone piccole e grandi.


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