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Perché dovresti leggere i libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio

Se Jella Lepman sottolineò con il suo straordinario progetto l’importanza della letteratura e delle storie nella vita e nella possibilità di crescita e di pensiero di ognuno, Katherine Rundell si assume il compito, in questo libro piccolo e prezioso, di tenere vivace e viva la riflessione attorno alla funzione della letteratura per ragazzi, quella riflessione, che, nel rumore spesso scomposto e soffocato da intenti educativi e didascalici, rischia di perdere senso e intenzionalità e finisce per rendere la letteratura mero strumento per bisogni didattici quotidiani.

Katherine Rundell, è docente di letteratura inglese e scrittrice. Nel 2019 è stata finalista al premio Strega Ragazze e Ragazzi.

Destinatari di questo saggio breve sono gli adulti. È a loro che l’autrice si rivolge con l’intento di raccontare quali siano le inesauribili risorse della letteratura per ragazzi. Lo fa usando uno stile leggero e una dose di ironia che stupisce in questo campo sempre esposto a chiudere la comunicazione in forme dolenti, comprese ed emotive. Lo fa toccando aspetti storici, di costume, letterari e sociologici e mettendo le basi per una critica e un pensiero che possono diventare una guida lieve per tutti coloro, insegnanti, genitori, educatori, blogger, ma anche esperti e passeurs di storie, che si trovano a condividere letture e lettura con bambini e ragazzi.

In undici brevissimi capitoli, la Rundell riesce a muoversi fra narrazioni e lettori, iniziando col sottolineare come la letteratura per ragazzi sia caratterizzata dall’avere al centro, nel cuore, l’infanzia e come i lettori, anche quelli piccoli, meritino rispetto e vadano esentati dall’essere esposti a scritture che pontifichino, che complichino e si compiacciano.

La scrittrice mette in evidenza come le narrazioni, “quelle che riconoscono ai ragazzi il diritto di godere storie ricche e complesse come quelle che l’autore adulto vorrebbe leggere per sé”, siano esse fiabe, classici o letteratura contemporanea, abbiano la capacità di aprire al lettore esperienze intense e selvagge, legate a quelli che sono gli interrogativi più significativi dell’esistenza.

Indaga anche la valenza politica della letteratura per ragazzi, quell’essere “spade nascoste dentro ombrelli” e, soprattutto, evidenzia come la letteratura per ragazzi sia miniera di speranza, meraviglia e brama di giustizia e come tutto questo usi a strumento non presunte bontà, idee semplificate, aspirazioni banalizzate, ma quell’ottimismo, definito eroico da Angela Carter, che resta ottimismo pur essendo “ansimante e coperto di sangue”.

Da bibliotecaria, poi, e pensando a Jella Lepman e alla Jugendbibliothek da lei voluta e realizzata, non posso che amare il capitolo intitolato “E dove trovarli” in cui la Rundell riesce a cogliere il cuore della funzione culturale e civica delle biblioteche:

“Penso ancora che le biblioteche siano stupefacenti; penso ancora che parlino ai nostri migliori istinti. La biblioteca resta uno dei pochi posti al mondo nei quali si può entrare senza comprare niente, conoscere nessuno o credere in qualcosa. È il luogo più egualitario che abbiamo.”

Katherine Rundell, Perché dovresti leggere i libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio, Rizzoli, 2020


Nicoletta Gramantieri

Bibliotecaria, è responsabile della Biblioteca Salaborsa Ragazzi di Bologna. E’ referente per il Progetto "Nati per Leggere" per la Città Metropolitana di Bologna e fa parte del direttivo di IBBY Italia come rappresentante del Comune di Bologna. Tiene corsi di formazione per insegnanti e bibliotecari su temi relativi alla lettura, alla promozione della biblioteca e alla letteratura per bambini e ragazzi; collabora con le riviste Hamelin e LiBer.


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