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Dal Congresso Internazionale IBBY di Mosca

Quest’anno non ero certa di partecipare al Congresso Internazionale IBBY. Il mondo è cambiato: tutto è difficile, il male sembra aver avuto la meglio sul Pianeta, non sembrava importante che io partecipassi, probabilmente non ero dell’umore giusto e stavo per arrendermi alle difficoltà.

Andare ad un Congresso genera una serie di emozioni e incentivi alla creatività, ma comporta molto lavoro, studio, preparazione. I Congressi a cui ho partecipato mi hanno fatto crescere e mi hanno fatto imparare moltissime cose interessanti.

Ogni edizione riesce a riempirmi di stupore: riunire in una città oltre seicento appassionati di libri e letteratura per l’infanzia, che arrivano da ogni angolo del mondo e che per tre giorni parlano di libri, di come leggere, dei progetti che si sono inventati, di quali sono i luoghi del mondo dove i bambini hanno bisogno di libri, penso sia sia “un’assurdità meravigliosa“.

Per cui, mi sono fatta forza e mi sono data da fare.

Grazie al fatto di incontrarsi ai Congressi, con il tempo, si sono creati  legami fondati sulla stima, sulla simpatia, sulla capacità di rimanere ironici e attenti, di essere generosi e profondi e di saper distinguere l’individuo dal ruolo che ricopre.

Le persone che fanno parte di IBBY conoscono il mondo nelle sue complessità e nelle sue brutture, eppure scelgono di parlare di editoria per ragazzi, di illustrazione, di lettura, decidono di dare alla letteratura per l’infanzia un posto tra le cose importanti per il futuro. Così, nel corso degli anni, le più appassionate e vere hanno ottenuto la stima di tutta la comunità.

Il progetto “Silent Books. Destinazione Lampedusa” ha fatto molta strada grazie a IBBY. La mostra è stata ovunque, dal Messico all’Australia e, ogni volta che i paesi ospitanti si riferiscono al progetto, parlano di Lampedusa, di migranti e di come aiutarci. La loro stima ci spinge a fare meglio, ad aggiustare il tiro, a considerare nuove prospettive. Durante questo Congresso, siamo stati invitati a partecipare ad un incontro durante la plenaria, nella giornata di apertura del congresso di Mosca, dedicata ai progetti più importanti per iBBY.org.

La rete di progetti che lega la comunità di IBBY è non solo interessante, ma molto stimolante: ti fa sentire parte di un gruppo, ti rende consapevole del tuo ruolo e del tuo desiderio, affinché i progetti si sostengano l’uno con l’altro.

Quello che abbiamo portato è stata una riflessione condivisa con chi segue ed è parte del progetto di Lampedusa: il compito di chi crea cultura, in questo momento, sembra essere quello di non arrendersi a questa tristezza che ci pervade, non arrendersi al fatto che il mondo ci manda segnali di stanchezza e al fatto che la paura sembra l’unica via per difenderci.

Nascondersi, arrendersi, per un po’ sembra saggio. Invece no! Non siamo di questo avviso e da un’isoletta nel mezzo del Mediterraneo, sulla frontiera, lanciamo nel vento un messaggio di incoraggiamento. Continuiamo a crederci e lanciamo l’IBBY Camp: invitiamo in casa gente nuova, che ha cose da dire e condividere. Siamo più forti di questo tempo, possiamo farcela. Ogni progetto che ha per obbiettivo la cura e la protezione di minori ne ha bisogno.

E’ stato bello percepire che questo fosse un bisogno comune.

Dividevamo il pannel con: Casa Cuna Cuenteros, presentato da Alejandra Alliende e Laura Maria Ormando (Argentina), vincitore dell’IBBY ASAHI Award nel 2020; Leigh Turina (Canada), Outstanding Books for Young People with DisabilitiesZohreh Ghaeni (Iran), già laureate of IBBY – ASAHI Award, membro e presidente di giuria del premio Hans Christian Andersen.

Ci siamo sentiti parte di una squadra più grande, parte di un gruppo con lo stesso obbiettivo.

Il Congresso di Mosca, come ogni Congresso, ha avuto dei momenti indimenticabili.

Il discorso di David Almond e la sua fierezza di essere uno scrittore per ragazzi, il suo orgoglio di non voler far parte di un gruppo elitario.

Le parole di Jackeline Woodson, che personalmente adoro, che scrive libri meravigliosi, pieni di poesia e di coraggio, che ha raccontato il suo percorso e le sue idee sulla scrittura contemporanea.

Bart Moeyaert, che porta il suo sguardo lucido e ironico sulle storture della società e prova ad affrontarle, proprio come nei suoi libri.

Il bellissimo discorso di Marit Tornquist, illustratrice e attivista della lettura, vincitrice del premio I-read, un riconoscimento in denaro, che viene assegnato ogni due anni a chi ha dato un contributo essenziale alla promozione della lettura nel mondo. Che meraviglie combina Marit! Che viaggi, che progetti! Una grande ispirazione, un premio meritato!

Ci sono stati altri interventi interessanti, tra i quali quello di Cedric Christian Ngnaoussi Elongue, dal Cameroon, che ha raccontato la difficoltà di un paese in cui tutti i libri sono tradotti e l’immaginario dei ragazzi si costruisce sull’altrove, dove ogni storia è ambientata in Occidente.

Il Congresso si è svolta per la maggior parte online, con tante scoperte (che in futuro potrebbero continuare) e numerosi disguidi: persone che non si sono presentate, mandando in tilt il programma, chi si congelava mentre raccontava, audio che non si sentiva o si sentiva nella lingua sbagliata. Problemi che le nuove modalità portano con sé.

Il prossimo appuntamento è in Malesia.

E poi sarà il turno dell’Italia: occasione per rinnovare l’idea che le storie siano un’importante e possibile soluzione, per la creazione di un mondo in cui il pensiero è la guida per ogni evoluzione, dove la comunità cresce insieme e si ascolta, senza lasciare spazio a dinamiche di potere.
In questo IBBY.org è una grandissima ispirazione.


Deborah Soria

Libraia per ragazzi e ragazze; attivista di IBBY Italia; responsabile del Progetto Biblioteca IBBY di Lampedusa; esperta di letteratura ed editoria italiana e internazionale per l'infanzia. Co-proprietaria delle Librerie Ottimomassimo. Preoccupata per il futuro delle persone piccole e grandi.


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