L’anno in cui imparai a raccontare storie

Siamo in un momento storico in cui la bugia è preferita alla verità, un momento in cui si mettono in discussione diritti fondamentali e spesso viene a mancare quel senso etico, che è alla base di una società definita civile.
“L’anno in cui imparai a raccontare storie” è un romanzo perfetto.
Nella storia di Annabelle, adolescente nell’America degli anni ’40, si ritrovano le difficoltà di una ragazzina impegnata a crescere, a fare i conti con una vita che diventa velocemente un vortice, che tritura, mette alla prova, impone scelte.
E Annabelle sceglie. Sceglie di stare dalla parte della giustizia, di opporsi alle prevaricazioni, alla violenza, all’ambiguità, al non detto.
Sceglie da che parte stare acquisendo, pagina dopo pagina, la consapevolezza che le azioni possono determinare il cambiamento, possono modificare strade apparentemente già indicate, costruire solide relazioni.
Un libro che racconta l’importanza della parola, scritta, raccontata.
“ Wolf Hollow era anche il posto in cui avevo imparato a dire la verità, l’anno prima di compiere dodici anni. A dire la verità su cose da cui era impossibile fuggire. Impossibile, e perfino sbagliato. Malgrado la tentazione fosse forte…”.
Wolf Hollow è anche il titolo dell’edizione americana del romanzo, uscito dalla penna di Lauren Wolk, poetessa, scrittrice, artista, alla sua prima esperienza nel mondo dell’editoria per ragazzi.
Libro pluripremiato negli Stati Uniti, tradotto e letto in diverse lingue nel mondo.
Lauren Wolk, L’anno in cui imparai a raccontare storie, Salani, 2018
(da 11 anni)